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LA GESTIONE DEI COMPORTAMENTI DIFFICILI - I Workshop

Descrizione dei laboratori del Meeting

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LA GESTIONE DEI COMPORTAMENTI DIFFICILI - I Workshop

WORKSHOP

Obiettivo di ciascun laboratorio sarà:

- approfondire il singolo comportamento, comprendendone le cause

- mettere in evidenza le tentate soluzioni: strategie di fronteggiamento che invece che andare a risolvere o gestire il problema lo alimentano

- individuare le strategie di fronteggiamento più adguate

- acquisire strumenti didattici per lavorare con il singolo o con il gruppo

ELENCO DEI LABORATORI

Ogni partecipante potrà scegliere 4 tra i seguenti laboratori. Saranno attivati solo i laboratori che otterranno un numero minimo di richieste. Se non si dovesse attivare un laboratorio i corsisti saranno invitati a partecipare a laboratori affini.

Qui sotto la distribuzione dei Laboratori durante le vare sessioni giornaliere. I laboratori si ripetono in due sessioni diverse per permettere a tutti di partecipare con più facilità a tutti i laboratori che maggiormente gli interessano e non rischiare di escluderne alcuni per farne altri. Sotto segue la descrizione di ogni laboratorio.

Venerdì - GESTIONE DI UN BAMBINO/RAGAZZO INDISCIPLINATO
- COME AGIRE IN PRESENZA DI UN BAMBINO/RAGAZZO SBEFFEGGIATO O ISOLATO
- AFFRONTARE UNA CARENZA DIFFUSA DI DISCIPLINA NEL GRUPPO
- FAVORIRE L’INCLUSIONE DI BAMBINI/RAGAZZI DISABILI NEL GRUPPO
 
Sabato Mattina - GESTIONE DI TENSIONI O CONFLITTI NEGATIVI NEL GRUPPO
- AFFRONTARE UNA CARENZA DIFFUSA DI DISCIPLINA NEL GRUPPO
- GESTIRE UN RAPPORTO DIFFICILE TRA CATECHISTI/EDUCATORI E FAMIGLIE
- GESTIRE TENSIONI E CONFLITTI NELL’EQUIPE EDUCATIVA
 
Sabato Pomeriggio - GESTIONE DI UN BAMBINO/RAGAZZO INDISCIPLINATO
- FAVORIRE L’INCLUSIONE DI BAMBINI/RAGAZZI DISABILI NEL GRUPPO
- GESTIRE UN RAPPORTO DIFFICILE TRA CATECHISTI/EDUCATORI E FAMIGLIE
- COINVOLGERE E STIMOLARE RAGAZZI CHE SEMBRANO NON INTERESSARSI A NULLA
 
Domenica Mattina - GESTIONE DI TENSIONI O CONFLITTI NEGATIVI NEL GRUPPO
- COINVOLGERE E STIMOLARE RAGAZZI CHE SEMBRANO NON INTERESSARSI A NULLA
- GESTIRE UN GRUPPO SPACCATO IN SOTTOGRUPPI
- GESTIRE TENSIONI E CONFLITTI NELL’EQUIPE EDUCATIVA
 


DESCRIZIONE DEI LABORATORI

1. GESTIONE DI UN BAMBINO/RAGAZZO INDISCIPLINATO
In un gruppo possiamo incontrare bambini o ragazzi che cercano sempre di mettersi in mostra e spesso lo fanno sopra le righe, attraverso continui comportamenti di disturbo o provocatori. Malgrado i richiami, i provvedimenti punitivi i comportamenti continuano a manifestarsi e in alcune occasioni questi soggetti trovano la complicità di altre componenti del gruppo. Come arginare questi atteggiamenti? Come agire nei confronti di questi ragazzi senza ricorrere a minacce, ricatti, provvedimenti solamente punitivi? Come attivare nel singolo e nel gruppo processi di crescita e mutuo-aiuto?

2. COME AGIRE IN PRESENZA DI UN BAMBINO/RAGAZZO SBEFFEGGIATO O ISOLATO
In ogni gruppo possiamo incontrare bambini o ragazzi più timidi e introversi, più piccoli o impacciati fisicamente, da costituire per il gruppo oggetto di scherzi e derisione continui. Queste situazioni alla lunga possono infliggere delle ferite sui soggetti più deboli, anche se all'apparenza facciano finta di stare al gioco pur di essere considerati e accettati dal gruppo. Come aiutare questi ragazzi a uscire dal loro isolamento senza forzarli emotivamente con il rischio di un effetto opposto? Come rendere consapevole della situazione il resto dei gruppo? Come attivare percorsi di crescita nella cura e nell'attenzione reciproca nel gruppo?

3. GESTIONE DI TENSIONI O CONFLITTI NEGATIVI NEL GRUPPO
Ogni gruppo che condivide un percorso insieme sperimenta situazioni di tensione e di conflitto. Il conflitto non è tanto un problema da eliminare ma un dato da saper gestire per far generare dalla diversità insita in ogni relazione della ricchezza da condividere. In certi gruppi però la tensione interna porta ad attriti violenti in grado di generare spacature e ferite profonde che richiedono interventi mirati nell'aiutare il gruppo e i singoli a sfruttare queste situazioni come momenti importanti di crescita e di maturazione. Come prevenire situazioni di conflitto nel gruppo? Come far emergere un conflitto sotterraneo e gestirlo nel gruppo? Come aiutare il gruppo a trovare soluzioni efficaci ai problemi interni?

4. AFFRONTARE UNA CARENZA DIFFUSA DI DISCIPLINA NEL GRUPPO
Un educatore o un insegnante può trovarsi a gestire un gruppo particolarmente indisciplinato: non tanto per la presenza di singoli elementi ma un gruppo che presenta un diffuso atteggiamento di sfida o di noncuranza nel rispeto dei principi fondamentali di convivenza e rispetto reciproco. Può risultare allora necessario attivare appositi percorsi di lavoro e riflessione in ambito di educazione prosociale e di cittadinanza responsabile; scoprire il valore del rispetto e della convivenza reciproca, il senso delle regole e i benefici che ne possono derivare per tutti. Come aiutare il gruppo a riflettere su questi aspetti? Come formulare con il gruppo delle regole e non imporle? Come atvare processi di cambiamento e di responsabilizzazione?

5. COINVOLGERE E STIMOLARE RAGAZZI CHE SEMBRANO NON INTERESSARSI A NULLA
Alcuni gruppi sembrano essere totalmente disinteressati ai temi e ai percorsi formativi proposti loro. Partecipano agli incontri più per ritrovarsi insieme, facendolo in modo discontinuo, impedendo così la possibilità di sviluppare percorsi coerenti e significativi. Perché questo loro atteggiamento? Quali argomenti possono risultare per loro più significativi? Quali approcci didattici e relazionali possono risultare più efficaci? Come risolvere il problema della discontinuità nella partecipazione?

6. FAVORIRE L’INCLUSIONE DI BAMBINI/RAGAZZI DISABILI NEL GRUPPO
La presenza di disabili nel gruppo ha volte viene percepita dall'educatore e di conseguenza dai compagni come un problema da gestire. Spesso la strategia adottata è quella di un accettazione passiva del ragazzo, che può partecipare agli incontri fintanto che non disturba, pensando che tanto quello che importa alla fine è che si veda con i suoi coetanei. Come trasformare la presenza del disabile da problema a risorsa di crescita e maturazione del gruppo? Come strutturare gli incontri in chiave inclusiva, dove la presenza del disabile non viene vista come un impaccio da risolvere o sopportare ma come risorsa attraverso la quale fare esperienza nuove e uniche?

7. GESTIRE UN GRUPPO SPACCATO IN SOTTOGRUPPI
Uno dei mali principali per un gruppo in formazione è la sua possibile spaccatura in sottogruppi. Sottogruppi esistono sempre in un gruppo, in quanto i ragazzi si relazionano più o meno intensamente tra loro in base a gusti, scelte, esperienze, attitudini,... Ma le spaccature gravi e pericolose per la sopravvivenza del gruppo nascono da divisioni profonde, prima sotterranee e poi sempre più visibili, basate su tensioni, inimicizie, invidie interne. Come ogni difficoltà interna ad un gruppo anche questa può, se gestita con sapienza, costituire un'opportunità di crescita per i ragazzi. Come allora aiiutare il gruppo a ossrvare le sue dinamiche di spaccatura interna? Come iutare i ragazzi ad assumere un atteggiamento di decentramento rispetto alle loro posizioni e venire in contro agli altri? Come attivare percorsi di riconciliazione interni ad un gruppo?

8. GESTIRE TENSIONI E CONFLITTI NELL’EQUIPE EDUCATIVA

Spesso i problemi in ambito educativo, le tensioni e le ferite, non derivano tanto dal lavoro con i ragazzi ma dai rapporti tra educatori. Proprio perché si fronteggiano figure adulte o comunque strutturate, con idee e schemi, visioni, aspettative diverse, è più facile che possano nascere disaccordi o incomprensioni, invidie o tensioni. Il lavoro di équipe richiede anch'esso metodo e cura, come nella preparazione di un incontro con i ragazzi. Come lavorare in modo efficace e produttive in équipe? Come superare tensioni e conflitti? Come evitare dispersioni di tempo e incomprensioni?

9. GESTIRE UN RAPPORTO DIFFICILE TRA CATECHISTI/EDUCATORI E FAMIGLIE
Sempre di più viene sottolineata in ambito educativo la necessità di ricostruire alleanze educative significative con le famiglie dei bambini e dei ragazzi. Spesso invece di alleanze si assiste a veri e propri scontri, conflitti, tra educatori/insegnanti e genitori, creando confusione nei ragazzi e screditanto ai loro occhi le figure adulte di riferimento. Come ricreare spazi di dialogo e di collaborazione tra educatori e genitori? Come riuscire a ri-condividere obiettivi, preoccupazioni, aspettative educative con loro? Come superare situazioni di conflitto?

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