Creativ formazione Gibì e Doppiaw

Iscriviti alla newsletter

Registrati

Login

Immetti

Username

Password

Ricerca

Cerca nel sito Testo da cercare

Gibì e Doppiaw

Gibì e DoppiaW sono i due personaggi ideati da Walter Kostner. Le loro storie non sono inventate, ma vere. Le striscie di Gibì e Doppiaw nascono da vicende reali e dalle scelte esistenziali dell'autore e delle persone a cui si rivolge. Sono storie che bambini e ragazzi gli scrivono, confidandosi con lui per condividere gioie, rivelargli difficoltà e averne un parere.

Ti trovi in: Home page > Gibì e Doppiaw

Gibì e Doppiaw

Gibì è il più piccolo, riconoscibile dal suo cappello bianco e nero e l'abito a righe. Il suo amico Doppiaw, con il suo papillon a quadri, è per Gibì un vero e proprio riferimento: un amico sincero, autorevole, che gli fa da specchio e lo aiuta a guardarsi dentro; a sfidarsi, a fare i conti con la realtà, imparando a spingersi oltre quando essa sembra schiacciare ogni speranza. Il primo valore che unisce Gibì e DoppiaW è proprio l'amicizia. Un'amicizia simmetrica, come sono tutte le vere amicizie, intessuta di reciproco interesse, e nello stesso tempo a-simmetrica, vissuta su due piani distinti, ma mai contrapposti tra loro: spesso è Doppiaw a fungere da guida al piccolo amico; questi, a sua volta, mostra in modo sorprendente non solo di corrispondere alle sagge 'lezioni' di Doppiaw, ma di saperne interpretare il senso più ampio, spingendosi più avanti, scoprendo sfaccettature e trame, impensate anche dal suo stesso 'maestro'.

Questa particolare forma di amicizia è l'emblema di un interessante processo coeducativo, di continua ricerca ed evoluzione verso nuovi orizzonti di senso, che unisce entrambi in un continuo scambio di prospettive, di dubbi e soluzioni creative.

All'interno di questo gioco dialogico, il rapporto interpersonale viene pienamente valorizzato come dono reciproco, nella comune tensione verso quel di più della vita che spinge l'essere umano a guardare in alto, ai valori veri, che accomunano tutta l'umanità.

Ne emerge un quadro pedagogico veramente innovativo, fondato sulla primarietà della dimensione relazionale, ontologicamente costitutiva dell'essere umano.